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La mia narrativa per adulti

LA MIA VENEZIA

La vita è un inconsapevole sfiorarsi, un viaggio nelle menti altrui,

un ritorno costante in cui tutti noi ci affacciamo

e inconsci riviviamo ciò che in fondo è già stato...

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 In cerca dell’idea giusta, per il suo articolo, Veronica  giornalista strampalata, e  sempre con la testa fra le nuvole, incapperà in un ritrovamento misterioso: un piccolo quaderno di Poesie risalenti al 1500.  Leggendole  si aprirà in lei  la porta del ricordo che la condurrà nel passato,  inconsapevolmente rivivrà  la sua vita passata in cui  emergerà in tutto il suo fascino la bella Venice ambita e audace cortigiana  vissuta nel 1500 a Venezia,  portando  così a compimento un  destino scritto secoli prima. Veronica comprenderà i suoi  suo strani sogni e l’innata   curiosità per la bella città sull’ acqua.Mistero, passione, ironia e infinita tenerezza in questa  narrazione  in cui tutto è possibile in cui  passato e presente si fondono in forti e audaci  emozioni  e dove due  viaggiatori  fanno  ancora una volta ritorno  nella sua vita e anima.Perché  nulla ha davvero una fine ma sempre solo un nuovo inizio. E l’amore di Veronica e di Venice vive in viaggio.Perché  in fondo la vita è un incontro.
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IL VARCO  FRA I DUE MONDI

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 Un portale che apre ai luoghi dove la ragione ancor non s’addentra; in quei luoghi tanto romanzati nei secoli, ma che nessuno ancora ha mai visto. All’ottavo rintocco di uno dei più antichi orologi del mondo; in un giorno d’eclisse, un uomo e una donna, uniti dall’amore consapevole, potrebbero aprire il varco che dalla notte dei tempi ci separa dalla verità.

Caro diario, e come diceva sempre mia nonna...

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Ho trascorso qualche giorno in assoluta serenità, lasciando cullare il mio vivere dai ricordi contenuti in questo libro. Storie belle, semplici, che sanno di vita vera, sana … Sprazzi di un vissuto da riscoprire al cospetto di un mondo, quello attuale, forse corrotto e certamente peggiorato. Ho letto con interesse le pagine scritte da Monica; l’ho fatto con il perenne sorriso che rievoca la bellezza del tempo che fu. Un bel romanzo. Vivo, di facile lettura, scorrevole, coinvolgente. Chi di noi non vorrebbe ritrovare un vecchio diario che rievoca il nostro tempo di un passato felice? La protagonista, ormai donna, apre un vecchio ed impolverato baule. Scopre un diario che aveva accompagnato la sua esistenza di bambina e così si cala nel felice ed allegro tempo della sua infanzia. Inizia un simpatico viaggio che muove i passi nell’amato paese (sicuramente Dronero, in provincia di Cuneo). Nel romanzo Monica alterna, con grazia ed abilità narrativa, la scrittura presente, di donna, con quella semplice e graziosa della bambina che annotava le storie sul diario.

È sempre una scrittura che viene dal cuore. Sono passaggi dolci, senza scosse che possano alterare l’armonia della lettura. Scopriremo la storia dei due ponti presenti nel paese, l’allegra compagnia della sorella Giorgia, l’arrivo di un fratello, il buon Don Mario, parroco del paese, ed altri personaggi. Ma saremo, con l’autrice, vicini all’amata nonna ormai bloccata su una vecchia ed insostituibile sedia. Forse la Nonna di tutti noi; donna buona, saggia, sorridente, sempre pronta all’intervento con una parola appropriata che sa di speranza e rinascita. La nonna è lì … asciuga le lacrime della protagonista, sa trasformare rabbia in sorrisi, dona abbracci che “sostituiscono” quelli dei genitori. L’autrice ci fa riflettere sul fatto che un tempo, per innocente ingenuità, si era bambini più a lungo mentre oggi, per un fatto di continua dipendenza, si è figli più a lungo; a volte, forse, diventare grandi può significare aprire le porte anche alla sofferenza. Sparsi qua e là, nel romanzo, Monica Pasero semina insegnamenti di vita attraverso le massime e i proverbi che la nonna insegna alla protagonista. Sono simpatici intervalli letterari che accompagnano il lettore nel bel viaggio tra i ricordi. Come immagini di un film in bianco in nero, passano le stagioni, il Natale, la bellezza della neve, il soffocante asfalto che cancella i puri sentieri di un tempo, la meravigliosa pittura di Lucio. Nel vecchio e bel paesino, c’è anche spazio per accogliere storie meno felici, trasferite in quei luoghi per ritrovare la perduta serenità. Nel romanzo di Monica Pasero si respira la sana bellezza della vita di un tempo, quando un’intera comunità, nella forza collettiva, viveva con semplicità e lontana dagli inganni moderni. Quanti rimpianti! Pagina dopo pagina, quasi senza rendersi conto, si arriva nelle parte finale del romanzo dove la protagonista, ormai donna, quasi a fatica conclude la lettura di pagine di bellezza non senza aver percepito, fino in fondo, la garbata carezza di una nonna sempre presente in ogni momento della sua vita. Una lettura da fare con il sorriso, per riscoprire e ritrovare un tempo che aiuterebbe ognuno di noi a vivere meglio il presente.

Stefano Carnicelli

 

ironicamente noi Equilibri instabili

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 L'amore ai tempi di Facebook. Come far sopravvivere un rapporto nell'era mediatica. Consigli e riflessioni sul pianeta uomo e il pianeta donna, sulle loro frequenti collisioni e su come non estinguerci... Perché la vita, nonostante tutto, va vissuta con ironia; perché l'amore, quello vero, sorriderà sempre e comunque.

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Leggenda di un amore eterno

 Un amore che vive nel tempo; una promessa che lo suggella. Un uomo e una donna, ignari protagonisti di una profezia; si ritroveranno a rivivere, ogni notte, una grande storia d’amore nata secoli prima. Sconvolgendo così la loro quotidianità e portandoli a trovare risposte a quello strano sogno che inconsapevolmente li lega. Ma le loro anime già sanno di appartenersi e complici spingeranno il destino a loro favore. Edoardo e Gloria si ritroveranno, dopo secoli, e nelle belle campagne londinesi, in un bosco incantato, sarà ancora Leggenda: Leggenda di un amore eterno

L'abbandono

libro tratto da una storia vera

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 Storia vera e toccante di una bimba dalla vita travagliata, dedita sempre a riemergere come nei cicli verghiani. Uno spaccato, in presa diretta, delle amarezze che scelte dolorose inducono nell'infanzia, privata spesso, scelleratamente, degli affetti familiari.

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